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L'euro, 20 anni dopo... E il franco?

Lagarde (BCE): "Euro ed Europa inseparabili" - Von der Leyen: "Valuta tra le più potenti" - Barone Adesi (USI): "Rapporto giova alla Svizzera"

  • 1 gennaio 2022, 21:40
  • 23 giugno 2023, 15:04

L'Euro compie 20 anni

Telegiornale 01.01.2022, 21:00

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Di: ATS/TG

"Tutti noi ricordiamo la prima volta in cui abbiamo tenuto in mano una banconota in euro. A 20 anni di distanza, l'euro è una delle più potenti valute al mondo". Così la presidente della commissione UE, Ursula von der Leyen, celebrando oggi (sabato) il ventennale dell'euro. "L'euro riflette anche i nostri valori, come valuta globale per investimenti sostenibili. Ed è un forte simbolo di unità", ha detto von der Leyen. Da parte sua la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, ha dichiarato che: "I recenti choc economici sarebbero stati ancora più gravi senza la stabilità e l'integrazione che l'euro ha conferito al nostro mercato unico". "L'euro e l'Europa sono ormai inseparabili", ha sottolineato.

RG 12.30 del 01.01.2022 La moneta unica "ha eliminato disordine e instabilità". L'intervista di Andrea Ostinelli a Franco Bruni, già ordinario di Teoria e politica monetaria internazionale all'Università Bocconi e vicepresidente dell'Istituto di politica internazionale di Milano

RSI Info 01.01.2022, 13:38

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La storia dell'euro

Esattamente vent'anni fa quattrodici Paesi dell'Unione europea cominciavano a usare l'euro come moneta contante. Oggi quei Paesi sono 19 e l'euro è nelle tasche di tutti, compresi molti svizzeri, nonostante una storia travagliata, che ha conosciuto momenti difficili. Primo gennaio 2002. L’allora presidente dell’europarlamento, Nicole Fontaine, preleva da un bancomat di Nizza i suoi primi venti euro. La moneta unica era stata lanciata due anni prima, ma ora diventava contanti: qualche cosa di tangibile, anzi il segno più tangibile dell’unità europea.

Quelle che allora, a milioni di persone, sembravano banconote e monete stranissime, oltre che nuovissime, sono diventate parte del quotidiano. Una nuova generazione è diventata adulta senza aver mai toccato le dracme greche o la peseta spagnola, senza i molti zeri delle lire italiane o i colori del fiorino olandese. A loro quei piccoli calcolatori a pile che venivano distribuiti per convertire nuove e vecchie monete (e che forse qualcuno ha ancora in un cassetto) non servirebbero a nulla.

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