Il Governo turco ha deciso mercoledì di chiudere 130 organi di stampa, tra questi figurano 45 giornali, 29 case editrici, 23 stazioni radiofoniche, 16 canali televisivi e tre agenzie. La misura rientra nella serie di epurazioni volute dal presidente Erdogan dopo il fallito golpe di metà luglio.
Alla lista di persone ed enti colpiti, che si allunga ogni giorno, si aggiungono pure 149 generali e ammiragli dell’esercito, "colpevoli di tradimento". La categoria dei soldati è stata pesantemente colpita in queste ultime due settimane con circa 10'000 arresti.
In totale, sono oltre 15'800 le persone interessate da questi provvedimenti, in diversi ambiti della società turca: scuole, fondazioni, associazioni e stutture sanitarie.
AFP/AlesS