Il doppio attentato dinamitardo avvenuto stamane contro lo stato maggiore delle forze armate siriane a Damasco è stato compiuto con una autobomba e un altro ordigno, hanno precisato, nel pomeriggio, le forze armate governative.
In contemporanea con le 2 esplosioni, elementi «terroristi» hanno ingaggiato una sparatoria con le forze di sicurezza intorno all'edificio, continua la nota, che ribadisce che nessun militare è stato ferito e «tutti continuano a svolgere le loro funzioni».
L'ammissione
Nel pomeriggio tuttavia l'agenzia e la tv di Stato hanno comunicato che 4 militari di guardia all'edificio sono morti e 14 "tra civili e militari" sono rimasti feriti nel duplice attentato dinamitardo.
Trovati 122 cadaveri
Secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione (LCC) è intanto salito a 122 il numero di cadaveri trovati in 2 località vicino a Damasco con ferite da arma da fuoco o da taglio. A Dhiyabiya sono stati trovati 107 corpi e a Barze 15, secondo la stessa fonte. Aggiungendo a queste vittime quelle dei bombardamenti e dei combattimenti di oggi si giunge a 192 morti in tutta la Siria, secondo gli LCC.
Superati i 30'000 morti complessivi
L'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra e legato all'opposizione siriana ha comunicato oggi che è salito a oltre 30'000 morti il bilancio delle vittime dall'inizio della rivolta in Siria. Gli attivisti anti-regime - che secondo un medico francese, recentemente rientrato dalla Siria, tengono conto soltanto dei morti identificati - contano tra gli uccisi 21'534 civili (armati e non armati), 7'322 soldati e 1'168 disertori.