La Svizzera si conferma Paese di grande diffusione dei SUV: più di un’auto nuova venduta su due è di tale tipo. Ma chi opta per uno “sport utility vehicle” a trazione elettrica pensando di fare una scelta ecologica si sbaglia, sostiene Comparis. La quota dei SUV, che era del 17% nel 2010 e si è attestata al 56% nel 2024, emerge da un’analisi pubblicata martedì dal servizio di confronti su Internet. La Confederazione si colloca così tra i Paesi che guidano una tendenza globale: la percentuale delle vetture in questione immatricolate nel pianeta è stata tra il 45% e il 54%, a seconda delle fonti.
“Non è solo la sensazione soggettiva di sicurezza a far sì che molti automobilisti optino per un SUV”, spiega Jean-Claude Frick, esperto di Comparis. “La posizione di seduta rialzata è comoda sia per le persone di una certa età sia per le famiglie con bambini. Ecco perché dall’inizio del millennio si osserva una tendenza all’acquisto di queste vetture. Il fatto che quasi tutti i marchi più diffusi offrano anche SUV elettrici sta favorendo ulteriormente il fenomeno”, spiega l’esperto.
Secondo Frick i problemi legati al boom dei SUV non sono solo il maggiore bisogno di spazio, il maggiore utilizzo delle infrastrutture stradali, le microplastiche e l’aumento del rischio di lesioni per gli utenti della strada più vulnerabili, ma anche la concezione sbagliata che un SUV elettrico sia ecologico per sua natura. “In termini di bilancio ambientale i SUV elettrici raggiungono un punteggio migliore delle vetture a combustione solo dopo diversi anni di utilizzo, soprattutto per via del maggiore consumo di risorse durante la produzione”.
Mario Bonato, economista di auto-suisse – l’associazione mantello degli importatori di veicoli in Svizzera – segnala che comunque agli automobilisti elvetici è garantita un’offerta dalla diversità sempre crescente, anche tra i SUV, con la trazione elettrica molto apprezzata tra i giovani, come evidenzia un recente sondaggio nel quale si denota che due terzi di ragazzi della “Generazione Z” intervistati vogliono acquistare un’automobile elettrica. Bonato spiega che “gli svizzeri sono pronti a investire nelle auto nuove. Ora tocca alla politica dare i segnali giusti affinché tale volontà d’investire non sia azzerata dalle normative. Altrimenti si rischia di fare un passo indietro rispetto ai nostri obiettivi climatici”.