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Jujutsu Kaisen: plagio, successo e un dominio tutto suo

Tra accuse di plagio e scelte narrative discutibili, Jujutsu Kaisen continua a dominare classifiche e incassi. Il film “Esecuzione” ripercorre Shibuya e introduce la nuova stagione

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  • Gege Akutama / Shueisha
Di: Vanni Santoni 

C’è un meme che gira online dai tempi dell’uscita dei primi volumetti di Jujutsu Kaisen, che ha trovato nuova vita con l’uscita dell’anime, e che ricompare ciclicamente ogni volta che si torna a parlare dell’opera di Gege Akutami o dei suoi adattamenti animati. Al netto delle diverse varianti, recita: «Vieni a vedere Jujutsu Kaisen, abbiamo: un Sasuke amichevole, un Kakashi al contrario, un Naruto più felice, una Sakura che serve a qualcosa.”

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In effetti la prima cosa che gli appassionati hanno notato in questo manga, serializzato dal 2018 al 2024 sulla rivista Weekly Shōnen Jump della casa editrice Shūeisha – per capirci, il tempio più sacro dei manga d’azione, da cui sono passati classici come Ken il guerriero, I cavalieri dello zodiaco, Dragon Ball, Naruto, One Piece – e adattata in serie animata dallo studio MAPPA a partire dal 2020 più due film, con quello più recente appena uscito nei cinema, sono le spiccate somiglianze, per usare un eufemismo, del trio di ragazzi protagonisti e del loro maestro Gojo, con il trio protagonista di Naruto e col loro maestro Kakashi.

Somiglianze tanto spiccate da trascendere l’usuale remix di topos e tropi precedenti che troviamo in qualunque manga (si potrebbe aggiungere: in qualunque opera narrativa, anche se la cosa emerge di più nei casi in cui c’è una forte pianificazione editoriale anche esterna all’autore, come è il caso dell’industria dei manga ad alta diffusione) e far gridare molti al plagio. Anzi, il grido è doppio, visto che le somiglianze sono fortissime anche con Bleach di Tite Kubo che a sua volta non spiccava troppo per originalità, ed era più o meno un intruso nel gruppetto definito (riprendendo l’espressione dal tennis) “Big Three”, ovvero i grandi shōnen del dopo-Dragon Ball: One Piece, Naruto e appunto Bleach.

Ora, a volte nel mondo manga e anime riprendere idee altrui e remixarle ha prodotto risultati non solo eccellenti, ma anche originali: non è il caso di Jujutsu Kaisen, che non si fa problemi a riprendere idee anche da Hunter x Hunter di Yoshihiro Togashi (opera solo all’apparenza derivativa e poco originale, ma in realtà capace di giocare coi canoni del suo genere in modo spesso ardito), Tokyo Ghoul di Sui Ishida, Dorohedoro di Q Ayashida, Blue exorcist di Kazue KatoNon manca nulla: il protagonista biondo o rossiccio (e qua non dimentichiamoci dello Slam Dunk di Takehiko Inoue) buono e ingenuotto ma posseduto da un potere maligno, il deuteragonista moro, stoico e talentuoso (Slam Dunk di nuovo…), la ragazza sarcastica dalla forza esagerata (con addosso un bel gakuran, la giacca da liceale giapponese vista, bè… in almeno un centinaio di opere), il maestro enigmatico e potentissimo, gli scontri concepiti come sfide tattiche (ma senza l’inventiva del JoJo di Hirohiko Araki)… Certo, c’è la magia, ma una volta superati i primi archi narrativi, cosa sono le tecniche di Naruto se non incantesimi? Certo, c’è l’occulto, ma allora perché non guardare l’infinitamente più originale e divertente DanDaDan (tratto dal fumetto omonimo di Yukinobu Tatsu)?

In effetti Jujutsu Kaisen, anche a causa di scelte narrative discutibili – la morte “offscreen” del maestro Gojo, il finale quantomeno affrettato – si è guadagnato il poco ambito titolo di manga e anime più criticato della nostra epoca… Forse troppo criticato?

Immaginiamo di essere in un mondo parallelo, un mondo in cui non esiste nessuno shōnen moderno, e in cui improvvisamente esce Jujutsu Kaisen: probabilmente le stesse persone che lo criticano griderebbero al capolavoro, perché in fondo ha ritmo, azione, conflitto, humour, e animato è pure meglio che su carta, dato che lo studio MAPPA trasforma, se non in oro, quantomeno in argento tutto ciò che tocca. Certo, non ha dalla sua l’originalità e neanche può difendersi dicendo che remixa citazioni per arrivare ad altro come, poniamo, uno Stranger Things: copia e ricicla, inutile negarlo, ma se si riesce a ignorare questo fatto, non è così male… E infatti, Jujutsu Kaisen sarà criticato quanto si vuole, ma come fumetto è stato un best seller assoluto – cento milioni di copie dei suoi tankobon a livello globale, dato ancor più notevole se si considera che l’opera si articola in soli 30 volumi rispetto ai 112 di One Piece, ai 72 di Naruto o ai 74 di Bleach – e come serie animata è finito due anni fa nel Guinness dei Primati come serie più richiesta, scalzando L’attacco dei Giganti e la stessa One Piece.

Pure il primo film, Jujutsu kaisen 0, uscito al cinema nel 2021, è andato molto bene: coi suoi 26,5 miliardi di yen d’incasso è il sesto film d’animazione di maggior successo di sempre in Giappone, dietro solo a Demon Slayer – Il treno Mugen, tre film di Hayao Miyazaki (La città incantata, Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera) e Your Name.

In base a tutto questo, c’è da aspettarsi che anche il nuovo Jujutsu Kaisen: Esecuzione riscuota un buon successo. Ma cosa aspettarsi da esso? Piuttosto poco, in verità: si tratta di un film compilation che riepiloga attraverso un montaggio (ancorché rimasterizzato) gli episodi salienti dell’arco più rilevante della seconda stagione, il cosiddetto “Incidente di Shibuya” – più rilevante e anche più originale, almeno questo concediamoglielo, dato che qui Gege Akutami si prende la libertà di uscire per una volta dai canoni del battle shōnen, o almeno di quello di marca Weekly Shōnen Jump – e lancia la terza e inedita, proponendone in coda i primi due episodi. In sostanza, un’operazione di lancio, destinata soprattutto a chi già ha seguito la serie fin qui, e in cui la già deficitaria originalità dell’opera sarà ulteriormente annacquata dalla riproposizione di seguenze già viste, ma comunque 87 minuti di divertimento e ottime animazioni, se si ha la forza interiore di lasciare a casa il rilevatore di scopiazzature.

E poi, a ben guardare (o riguardare), almeno un concetto originale in Jujutsu Kaisen c’è: la tecnica dell’espansione del dominio. A meno che Akutami non abbia copiato pure Houellebecq.

Legato a Passaggi, Rete Uno, 11.12.25

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