Bo Xilai è stato espulso dal Partito comunista cinese (PCC). Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale Nuova Cina, la quale aggiunge che l'Ufficio politico del PCC ha deciso anche di comunicare agli organi giudiziari i sospetti sulle violazioni della legge (compiute da Bo Xilai) e di trasmettere loro il materiale relativo».
Quindi, l'ex-leader emergente caduto in disgrazia sarà processato, probabilmente per corruzione, abuso di potere e favoreggiamento. Nuova Cina fa infatti riferimento a «gravi violazioni della disciplina» che Bo avrebbe compiuto «quando aveva un'importante posizione a Dalian (la citttà del nordest della quale è stato sindaco) e quando è stato ministro del commercio».
Una coppia "criminale"
Inoltre il 63enne uomo politico avrebbe ricevuto illegalmente «grosse somme di denaro» e avrebbe «abusato del suo potere nel caso di Wang Lijun e di Gu Kailai». Wang Lijun, ex-collaboratore di Bo, lo ha accusato di aver cercato di coprire il crimine di sua moglie, Gu Kailai, che in agosto è stata condannata all'ergastolo per l'assassinio dell'uomo d'affari britannico Neil Heywood. Wang Lijun è stato condannato la scorsa settimana a 15 anni di prigione.
Posticipato il Congresso comunista
L'agenzia ufficiale Nuova Cina ha ugualmente comunicato che il PCC ha fissato per l'8 novembre il 18mo Congresso del partito che dovrebbe incoronare il 59enne Xi Jinping. Il fatto che l'evento politico più importante in Cina sia stato fatto slittare a novembre (e non a ottobre come da tradizione) denota la difficoltà di giungere ad un consenso sul rinnovamento e ringiovanimento della squadra dirigente del Partito comunista cinese.