L’Inviato speciale di Lega araba e ONU per la Siria, Kofi Annan, ha chiesto e ottenuto il rinvio del voto, previsto oggi a New York, su una nuova risoluzione di condanna della Siria promossa dai paesi occidentali.
Evitare il veto russo
La Gran Bretagna - si legge in un messaggio diffuso via Twitter - prenderà in considerazione la richiesta dell'inviato speciale in Siria Kofi Annan insieme ai co-sponsor del documento, ossia Stati Uniti, Francia e Germania. L'ex segretario generale dell'ONU ha domandato di ritardare il voto - riferiscono fonti diplomatiche - affinché sia possibile trovare un compromesso tra i Paesi Occidentali e la Russia, la
quale ha minacciato di porre il veto ad una risoluzione che contenga la menzione di sanzioni nei confronti di Damasco. Lo stesso ambasciatorte russo ha quindi confermato il rinvio del voto fino a domani mattina (ora di New York).
Mosca vuole una soluzione diplomatica
Il viceministro degli esteri russo, Ghennadi Gatilov, ha sottolineato nel suo twitter “il trend pericoloso” dell'escalation degli attacchi terroristici durante le riunioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU. “Una tendenza pericolosa: quando il Consiglio di sicurezza discute della soluzione della crisi siriana, la guerriglia intensifica gli atti terroristici facendo saltare tutti i tentativi”, scrive Gatilov. Mosca ha peraltro condannato nel modo “più deciso l'atto terroristico” di oggi a Damasco, definendolo “un altro tentativo di destabilizzare ulteriormente la situazione in Siria”: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksandr Lukashevich, citato dall'agenzia Itar-Tass.
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Riunione straordinaria della Lega araba
La Lega araba ha invece convocato una riunione straordinaria dei suoi ministri degli Esteri sulla crisi siriana questa domenica a Doha. Lo ha annunciato il segretario generale dell'organizzazione araba Nabil el Araby in seguito all'attentato di oggi a Damasco. ) «La sola via di uscita dalla crisi siriana - ha affermato el Araby - è quella di rispondere immediatamente alle legittime richieste del popolo siriano sulla transizione pacifica verso un regime democratico che realizzi libertà e dignità». Il segretario generale della Lega araba ha ricordato di avere già messo in guardia più volte dal rischio che «la violenza generi una risposta altrettanto violenta e minacci di trascinare la Siria in una guerra civile che può portare all'esplosione della situazione, non solo in Siria ma nell'intera regione».
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