L’Ufficio dell’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha dichiarato venerdì di aver registrato 613 uccisioni a Gaza, vicino a convogli umanitari e ai punti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un’organizzazione americana sostenuta da Israele, da quando questa ha iniziato le operazioni di distribuzione dei beni di prima necessità alla fine di maggio.

Si scioglie la sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation
SEIDISERA 02.07.2025, 18:00
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La portavoce dell’OHCHR, Ravina Shamdasani, ha però affermato che l’OHCHR non è stato in grado di attribuire la responsabilità delle uccisioni ma ha detto che “è chiaro che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro i palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione” gestiti dalla GHF, aggiungendo che non è chiaro quante persone siano morte ai siti della fondazione e quante vicino ai convogli umanitari.
Parlando ai giornalisti durante una conferenza stampa, Shamdasani ha detto che queste cifre coprono il periodo tra il 27 maggio e il 27 giugno e che da allora “ci sono stati altri incidenti”. Le cifre fornite venerdì si basano un rapporto interno dell’OHCHR.
La portavoce ha quindi ribadito la necessità di permettere all’ONU di operare pienamente nella Striscia e avviare un’inchiesta indipendente in merito a quello che sta succedendo a Gaza.
Finora, l’ONU e le principali organizzazioni umanitarie si sono rifiutate di collaborare con la GHF, affermando che serve gli obiettivi militari israeliani e viola i principi umanitari di base. Tuttavia, la fondazione - che impiega personale militare privato - nega qualsiasi incidente nelle vicinanze dei suoi quattro siti di distribuzione.

Nuovo rapporto ONU su Gaza
Telegiornale 03.07.2025, 20:00