Il caso Alfie, un bimbo di 2 anni affetto da una grave patologia neurodegenerativa e ricoverato a Liverpool, divide l'opinione pubblica non solo nel Regno Unito. Dopo la decisione della giustizia britannica di lunedì sera di staccare i macchinari che lo tenevano in vita, il piccolo ha continuato a respirare da solo, aiutato dai genitori, tanto che i medici gli hanno riattaccato ossigeno e idratazione.
Roma lunedì aveva concesso la cittadinanza italiana al bimbo, nel tentativo di trovare una via diplomatica che permettesse di garantirgli continuità nelle cure, facendolo diventare un suo cittadino con il beneplacito di papà Tom e mamma Kate. Vari ospedali in Italia si erano del resto detti pronti a ricoverarlo per continuare a garantirgli le cure.
Martedì sera però, e nonostante gli appelli giunti da tutto il mondo, tra cui quelli di Papa Francesco, l'Alta corte della Gran Bretagna ha detto di "no" al trasferimento del bambino da Liverpool a un nosocomio italiano. Tramite i loro legali i genitori di Alfie hanno però annunciato che ricorreranno in appello contro questa decisione, considerato che il bimbo, come ha ricordato il padre Tom Evans, "continua a lottare" e respira bene benché gli sia stata staccata la ventilazione assistita.
Tom ha detto di essere sempre in contatto con le autorità diplomatiche italiane, mentre decine di dimostranti hanno manifestato anche martedì davanti all'ospedale di Liverpool dove è ricoverato Alfie.
ATS/Reuters/AFP/EnCa
Continua la lotta del piccolo Alfie
Telegiornale 25.04.2018, 22:00
La puntata di Modem da riascoltare:
Il destino di Alfie
Modem 25.04.2018, 08:20
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