Vladimir Putin, in un colloquio telefonico con Angela Merkel, ha accettato la proposta della cancelliera tedesca di organizzare una missione (che potrebbe essere condotta dall'OSCE) per cominciare il dialogo politico sulla crisi in Ucraina.
I due leader hanno stabilito che i loro due paesi continueranno le consultazioni bilaterali e multilaterali per giungere a una “normalizzazione” della situazione.
Durante il colloquio, il presidente russo ha difeso le misure adottate in Crimea, giudicandole appropriate data la “situazione straordinaria dell’ex repubblica sovietica dove, secondo lui, la comunità russa e russofona è minacciata dagli ultranazionalisti ucraini.
Da parte sua la Merkel ha giudicato "inaccettabile" l'intervento militare russo che viola le leggi internazionali.
Da rilevare intanto che, in un intervento televisivo, il ministro degli affari esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier si è detto scettico sulla possibilità di un’esclusione della Russia dal G8, distanziandosi così dalla posizione espressa dal segretario di Stato americano John Kerry.
ats/reuters/afp/ZZ
La NATO, dopo quasi 9 ore di consultazioni sulla crisi ucraina, ha invitato Kiev e Mosca a cercare una soluzione pacifica attraverso il dialogo. In particolare auspica un “dispiegamento di osservatori internazionali sotto l’egida dell’OSCE o dell’ONU”, ha comunicato il segretario generale del Patto Atlantico Anders Fogh Rasmussen. L’Alleanza intende inoltre organizzare dei colloqui con il Cremlino.
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