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Francia, al voto la legge sul “fine vita”

Un provvedimento destinato a segnare il mandato di Macron, ma che rischia di incontrare l’opposizione del fronte conservatore al Senato in autunno

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RG 12.30 del 27.05.2025 La corrispondenza di Alessandro Grandesso

RSI Info 27.05.2025, 12:35

  • Reuters
Di: Alessandro Grandesso, collaboratore RSI a Parigi

Si temevano le barricate con emendamenti oltranzisti, accesi dibattiti divisivi se non ideologici. Invece, la nuova legge che stabilisce l’aiuto a morire e l’accesso alle cure palliative si appresta ad essere varata in un clima sereno alla Camera, dove oggi è in programma il voto solenne, con un’inedita adesione trasversale, nonostante i tre blocchi che privano il governo di François Bayrou di una vera maggioranza. Ma si tratta solo del primo passo dell’iter di una legge seguita con attenzione dal Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che vorrebbe farne uno stendardo del suo ultimo mandato all’Eliseo.

Dopo due settimane di dibattimenti, la legge sul “fine vita” permetterebbe a un malato incurabile, non necessariamente in fase terminale, ma vittima di gravi sofferenze fisiche o psichiche, di accedere a un aiuto a morire, secondo determinati criteri. Su cui predomina il principio della chiara manifestazione della volontà del paziente. Per il campo conservatore però il nuovo diritto da iscriversi nel codice sanitario non fa che camuffare con il termine di “fine vita” il suicidio assistito. Per questo, al Senato, monopolizzato dalle destre, c’è il rischio che la legge subisca modifiche profonde, in autunno. A cominciare dall’articolo che sanziona, con una pena di due anni di prigione e 30mila euro di multa, quei medici o infermieri che si opponessero alle richieste del malato.

Un punto già criticato apertamente del ministro degli Interni, Bruno Retaillau, appena eletto alla guida dei Repubblicani anche per puntare, nel 2027, all’Eliseo. E da dove nel frattempo il presidente Emmanuel Macron segue con attenzione l’evoluzione di una legge che ne caratterizzerebbe il suo ultimo mandato. Se il Premier François Bayrou ha dichiarato che oggi si asterrebbe dal voto se fosse deputato, Macron si dice invece pronto a indire un referendum per scavalcare un’eventuale censura del Parlamento con il voto dei francesi, in maggioranza favorevoli alla nuova normativa.

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