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Global Sumud Flotilla in vista di Gaza: come reagirà Israele?

Da un’operazione di dissuasione fino ad arresti: il punto con un’esperta, che sottolinea l’illegalità delle azioni denunciate dagli attivisti umanitari

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02:23

RG 12.30 del 01.10.2025 - L’estratto dell’edizione odierna di Modem riproposto dal Radiogiornale

RSI Info 01.10.2025, 14:49

  • archivio keystone
Di: Modem-Agata Galfetti/ARi 

Si fa sempre più delicata la situazione che si sta consumando al largo delle coste di Gaza: la Global Sumud Flotilla è infatti entrata nella cosiddetta linea di intercettazione, compresa fra le 150 e le 120 miglia nautiche dalla costa. Mercoledì mattina, ha riferito la missione umanitaria, alcune imbarcazioni della flottiglia sono state avvicinate da navi da guerra, o navi non meglio identificate, e alcune comunicazioni sono state parzialmente disattivate.

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Seline Trevisanut, specialista in diritto internazionale e diritto del mare, è docente presso l'Università di Utrecht

  • ESIL

Quanto denunciato dagli attivisti “è altamente illegale, poiché mette in pericolo le navi che stanno navigando”, ha commentato ai microfoni di Modem, il magazine radiofonico di approfondimento, Seline Trevisanut, docente di diritto internazionale ed esperta di diritto del mare all’Università di Utrecht. Ma adesso che cosa ci si può aspettare? Difficile prevedere come Israele reagirà. Ci sono infatti varie modalità di intervento a cui potrà ricorrere. L’esperta cita quindi “un’operazione di dissuasione”, attraverso un blocco fisico, ossia “usando delle imbarcazioni per obbligare le navi della flottiglia a cambiare rotta e quindi a tornare indietro”. Ma le forze israeliane potrebbero anche procedere ad un vero e proprio arresto degli attivisti: esso tuttavia, sottolinea Trevisanut, “sarebbe illegale” nelle acque in cui si trovano dal momento che “non sono acque israeliane, sono acque internazionali”.

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La Flotilla vicina a Gaza

Telegiornale 01.10.2025, 12:30

Va inoltre rilevato che anche la base giuridica del blocco instaurato intorno alle acque di Gaza “è sempre stata contestata ed è stata dichiarata più volte illegale anche da commissioni delle Nazioni Unite”. Intanto, osserva Trevisanut, l’azione della Global Sumud Flotilla è stata finora portata avanti in piena legalità: i suoi componenti hanno infatti “seguito il regime della navigazione internazionale” e non sono certo “un gruppo di attivisti violenti che sta mettendo in atto un’azione di tipo violento”. Poi però “quando ci si avvicina effettivamente ad una zona di conflitto”, e “stiamo parlando praticamente dell’accesso al territorio di Gaza”, lì si porranno in essere “questioni altre, che riguardano più la presenza di civili” in aree di conflitto. Ma poiché “questo non è un conflitto navale”, non ci sono insomma azioni belliche che si consumano in mare, “non c’è un rischio diretto di navigare in quelle acque”, conclude l’esperta.

31:28

Pirati umanitari

Modem 01.10.2025, 08:30

  • Reuters
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