Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato mercoledì che probabilmente si recherà in Medio Oriente alla fine della settimana, molto probabilmente in Egitto. Trump Ha affermato che un accordo tra Hamas e Israele per porre fine alla guerra a Gaza è “molto vicino”. “Potrei recarmi lì verso la fine della settimana, forse domenica, in realtà. Vedremo, ma ci sono buone possibilità che ciò avvenga. I negoziati stanno procedendo molto bene”, ha dichiarato il presidente americano.
A Sharm el Sheik è entrato nella fase operativa il negoziato per l’accordo di pace a Gaza e la liberazione di tutti gli ostaggi. Le dichiarazioni riportate dai media arabi sono positive, più caute ma comunque ottimiste quelle israeliane. Channel 12 riferisce che i mediatori del Qatar ritengono che si possa raggiungere un accordo entro venerdì: l’obiettivo è annunciare l’accordo questa settimana e iniziare a liberare gli ostaggi la prossima settimana.
Nel frattempo le parti si sono scambiate le liste per lo scambio degli ostaggi e dei prigionieri trattenuti nelle celle israeliane. La lista di Hamas chiede più dei 250 ergastolani previsti. Secondo fonti palestinesi l’organizzazione islamista ha incluso tra gli ergastolani da rilasciare i nomi dei cosiddetti ‘big seven’: Marwan Barghouti, Ahmed Saadat, Hassan Salameh Abdullah, Ibrahim Hamed, Abdullah Barghouti, Abbas al-Sayed, Nayef Barghouti. Tutti hanno decine di pene a vita da scontare e altre centinaia di anni per reati legati al terrorismo. Nomi che per Israele restano una ‘linea rossa’. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riferiscono i media, sarebbe intenzionato a porre un vero e proprio veto.
Il piano iniziale prevedeva il rilascio di 250 ergastolani (su 280 totali) e fino a 1’700 arrestati dopo il 7 ottobre 2023. Hamas, si è appreso, avrebbe chiesto anche la restituzione dei corpi di Yahya e Muhammed Sinwar. Gerusalemme non è intenzionato a rilasciare neanche i miliziani della Nukhba di Hamas che hanno commesso il massacro due anni fa. Gli statunitensi, dicono i media israeliani, sono determinati a non lasciare il tavolo dei negoziati fino alla firma dell’accordo.
Tra i nodi che restano da sciogliere quello del rilascio degli ostaggi e della restituzione dei corpi, quello del disarmo e del ritiro delle Forze israeliane di difesa (Idf). Punto quest’ultimo su cui Doha ha chiesto precise garanzie. I mediatori restano comunque ottimisti e il presidente egiziano Sisi ha invitato il presidente statunitense Trump al Cairo alla cerimonia della firma dell’accordo tra Israele e Hamas, nel caso venisse siglato.
In serata, secondo quanto riportato da Al Jazeera e da Haaretz, Hamas ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi ancora in vita in un’unica fase, aggiungendo che il trasferimento di quelli morti sarà posticipato finché non saranno risolte le questioni logistiche e le condizioni a Gaza lo consentiranno.
L’incontro dei mediatori con i rappresentanti delle fazioni armate palestinesi si è concluso. I mediatori stanno attualmente incontrando la delegazione israeliana e, a quanto pare, hanno chiesto a entrambe le delegazioni di stabilire venerdì come termine ultimo per i negoziati, come era già emerso da fonti qatarine.

Gaza: una generazione segnata dalla guerra
Telegiornale 08.10.2025, 20:00