Lettere ed e-mail in lingua russa inviate da presunti terroristi sono giunte oggi, a due settimane dall’inaugurazione dei Giochi di Sochi, ai comitati olimpici di almeno cinque paesi: Italia, Ungheria, Germania, Slovacchia e Slovenia. Hanno suscitato ulteriore allarme per la sicurezza delle competizioni, che dovrebbe essere garantita da circa 30'000 uomini.
Questo malgrado le rassicurazioni dei destinatari delle missive e degli organizzatori, che si sono affrettati a definire “non seria” la minaccia per le delegazioni interessate. Zsigmond Nagy, direttore delle relazioni internazionali per il comitato olimpico magiaro, ha reso noto che il mittente è da ricercare al di fuori della Russia e non è nuovo a simili dichiarazioni. Non ne ha comunicato l’identità, ma assicurato che “non c’è nulla di cui preoccuparsi” e che gli atleti andranno regolarmente a Sochi.
A un mese dai due attentati di Volgograd, che hanno causato 34 morti, le preoccupazioni sono legate piuttosto agli avvertimenti del leader islamico caucasico Doku Umarov. La polizia sta inoltre ricercando tre donne, sospettate di preparare un attentato kamikaze, una delle quali che si nasconderebbe a Sochi già da alcuni giorni.
Reuters/pon
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La corrispondenza di Lucia Sgueglia
RSI Info 22.01.2014, 19:37
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