Il capitano del traghetto coreano Sewol, affondato in aprile causando la morte di più di 300 persone, deve essere condannato alla pena capitale. Questa la richiesta dell’accusa nel processo all’uomo di 68 anni, imputato per omicidio per negligenza aggravata.
Nel corso del processo, il capitano ha affermato di meritare la pena di morte, ma ha negato di aver sacrificato dei passeggeri per salvare la propria vita.
La maggior parte delle vittime del naufragio erano studenti liceali in gita scolastica. L'incidente aveva causato anche le dimissioni dell'allora primo ministro sudcoreano.
AFP/REUTERS/sf
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