E' tornata la calma nella notte in Piazza Taksim, nel centro di Istanbul, dopo venti ore di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine.
Gli ultimi lacrimogeni sono stati sparati intorno alle 3 e la polizia ha ripreso il controllo dello stabile del centro culturale Ataturk mentre un migliaio di dimostranti resta nel vicino parco Gezi e nelle strade adiacenti dove sono proseguiti i lanci di petardi.
Il premier Erdogan ha accettato di incontrare in giornata una delegazione degli oppositori, tra cui laici, studenti, ecologisti, liberali e militanti di sinistra.
Casa Bianca preoccupata
Gli Stati Uniti, fedeli alleati della Turchia nella regione mediorientale, si sono detti preoccupati per le minacce alla libertà di espressione e hanno invitato il governo di Ankara e gli oppositori al dialogo.
La stabilità di lungo termine nel paese, ha riferito una portavoce della Casa Bianca, può essere garantita solo sostenendo le libertà fondamentali, "compreso il diritto di riunirsi e di protestare pacificamente".
Da parte sua il partito islamico al potere AKP del premier Erdogan ha fatto sapere che non saranno represse le manifestazioni "legittime".