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Una lega di Stati arabi per mantenere la pace a Gaza?

È l’ipotesi di Patrick Gauchat, generale svizzero e capo dell’ONUST, l’organismo delle Nazioni Unite incaricato della supervisione della tregua - “Servirà una presenza militare integrata”

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Patrick Gauchat in una fotografia scattata a New York nel 2023

  • Keystone
Di: Intervista di Pietro Bugnon (RTS)/adattamento in italiano: ludoC 

Per il capo dell’Organismo delle Nazioni Unite incaricato della supervisione della tregua (ONUST) in Medio Oriente, Patrick Gauchat, ospite de La Matinale della RTS venerdì, la soluzione per la pace a Gaza sarebbe quella di considerare “un’organizzazione regionale” con una “lega di Stati arabi” e una “presenza militare integrata”. “È chiaro che dobbiamo trovare un modo” per stabilire un cessate il fuoco tra la Striscia di Gaza e Israele, ha convenuto il generale friburghese al microfono della RTS. “Ci sono enormi bisogni umanitari per la popolazione, per la stabilizzazione politica e per la sicurezza.”

Ricostruzione assicurata dai Paesi arabi

Gauchat spiega che l’ONU ha tre possibilità per mantenere la pace: il capitolo 6, in cui è iscritto l’ONUST e che consiste in “un cessate il fuoco voluto dalle parti” del conflitto; il capitolo 7, che permette di “imporre il mandato del Consiglio di Sicurezza” come si fa “principalmente nel continente africano”, e il capitolo 8 grazie al quale “il Consiglio di Sicurezza utilizza un’organizzazione regionale piuttosto che le truppe ONU per stabilizzare la regione”.

È verso quest’ultima soluzione che “ci si sta dirigendo per Gaza”, riferisce Patrick Gauchat evocando l’intervento di una lega degli Stati arabi. “Ci sono molte discussioni a questo proposito.”

Secondo lui, “i Paesi del Golfo e arabi produrrebbero gli effetti finanziari della ricostruzione” necessaria nel territorio palestinese distrutto.

Un terreno minato dalle bombe

Il militare spiega anche che il conflitto a Gaza è troppo avanzato perché l’azione dei suoi caschi blu - che sono osservatori militari - sia sufficiente. Serve “piuttosto una presenza militare integrata”, sottolinea, aggiungendo che Gaza è stata colpita da un numero molto elevato di bombe che non sono tutte esplose. “Servono genieri, specialisti in esplosivi, ecc...”. E di un osservatore militare che si occupi “delle discussioni (tra le parti) e delle segnalazioni”, precisa.

Patrick Gauchat dichiara anche che la guerra in Medio Oriente è il teatro di guerra più complesso che abbia mai conosciuto. “Ci sono aspetti politici, storici e religiosi, quindi abbiamo tutti gli ingredienti per avere problemi.”

L’ONUST (Organisation des Nations Unies chargée de la Surveillance de la Trêve, o UNTSO in inglese: United Nations Truce Supervision Organization) è la prima missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, istituita nel maggio 1948 dal Consiglio di Sicurezza ONU. Si occupa di monitorare i cessate il fuoco e gli accordi di armistizio in Medio Oriente (tra Israele, Egitto, Giordania, Libano e Siria), prevenire escalation di incidenti isolati e assistere altre missioni ONU nella regione, con sede a Gerusalemme. La missione è finanziata dal bilancio ONU regolare e conta circa 200 osservatori militari da vari paesi.

03:11

Piano di pace USA, quali gli umori a Gaza?

SEIDISERA 30.09.2025, 18:00

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