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Walmart aumenterà i prezzi a causa dei dazi di Trump

L’annuncio dei dirigenti della catena di negozi al dettaglio più grande degli USA, ennesimo segno che la guerra commerciale scatenata dal presidente ha ripercussioni anche sui consumatori statunitensi

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RG 12.30 del 16.05.2025 Il servizio di Marzio Minoli

RSI Info 16.05.2025, 12:26

  • Epa/Keystone
Di: Reuters/AP/M. Ang. 

Dalla frutta ai seggiolini per auto. I consumatori statunitensi devono prepararsi a pagare di più, anche per i prodotti venduti da Walmart, diventato ormai il più grande rivenditore della nazione. Lo hanno dichiarato giovedì i dirigenti della stessa multinazionale da 750 miliardi di dollari. La catena di negozi al dettaglio, infatti, aumenterà i prezzi entro la fine del mese di maggio, conseguenza del costo dei dazi imposti dal presidente USA Donald Trump, i più alti dagli anni ‘30 del secolo scorso a questa parte e che ora minacciano il modello del basso prezzo che finora è stato alla base del successo di Walmart (azienda che importa molto da Paesi come Cina, Messico e Canada, Paesi particolarmente colpiti dai dazi).

Prezzi più alti mentre gli USA sono già colpiti dall’inflazione degli ultimi tre anni

Sono 255 milioni le persone che ogni settimana in tutto il mondo fanno acquisti nei negozi fisici e in quelli online di Walmart e ben il 90% della popolazione statunitense vive nel raggio di circa 10 chilometri da un negozio Walmart. L’impatto maggiore sui consumatori - avverte la dirigenza - si verificherà a giugno e luglio, quando la stagione degli acquisti per il ritorno a scuola entrerà nel vivo. E i prezzi più alti arrivano mentre molti statunitensi, già colpiti dall’inflazione negli ultimi tre anni, riducono le spese a causa delle crescenti difficoltà per l’economia.

Prezzi in crescita anche per i beni di prima necessità

Il direttore finanziario di Walmart, John David Rainey, ha dichiarato all’Associated Press che i prezzi stanno aumentando non solo per gli articoli discrezionali (come i mobili da giardino e la moda) ma anche per i beni di prima necessità. Il prezzo delle banane, importate dal Costa Rica, è passato da 50 centesimi a 54. I seggiolini per auto prodotti in Cina, attualmente venduti a 350 dollari da Walmart, costeranno probabilmente ai clienti 450. Anche i passeggini per bambini provengono dalla Cina, ha detto Rainey.

L’annuncio dei manager di Walmart è l’ennesimo segnale che la guerra commerciale scatenata da Trump si sta ripercuotendo anche sull’economia interna statunitense. Non solo. L’esplicita dichiarazione dei dirigenti di Walmart è anche la cartina tornasole dell’impatto che hanno le politiche economiche del presidente USA sulle aziende a livello nazionale, dato che Walmart è nota per la sua capacità di gestire i costi in modo più aggressivo di altri per mantenere i prezzi bassi.

Il PIL USA si è contratto, timori di una recessione

Intanto le azioni di Walmart sono scese del 2,3% nelle contrattazioni mattutine di giovedì, dopo che l’azienda si è anche rifiutata di fornire una previsione di profitto per il secondo trimestre. Anche molte altre aziende USA, del resto, sulla scia della guerra commerciale, hanno tagliato o ritirato le loro aspettative, addirittura per l’intero anno. Evidentemente si aspettano che l’aumento dei prezzi generalizzato (dai generi alimentari ai beni di prima necessità) avrà un forte impatto sui consumi. Nel frattempo viene registrata già una certa cautela negli acquisti da parte dei consumatori, mentre il PIL del Paese si è contratto per la prima volta in tre anni durante il primo trimestre, alimentando i timori di una recessione.

In qualità di maggiore importatore di merci in container negli Stati Uniti, Walmart è molto esposta ai dazi e anche se gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto una “tregua” che ha abbassato al 30% i dazi sulle importazioni di merci cinesi, si tratta comunque di un costo elevato da sostenere, hanno detto i dirigenti. Gli acquirenti statunitensi inizieranno a vedere i prezzi aumentare alla fine di maggio e sicuramente a giugno, ha dichiarato John David Rainey, direttore finanziario di Walmart, in un’intervista alla CNBC. In una telefonata con gli analisti ha detto che dovrà anche tagliare gli ordini, tenendo conto dell’elasticità dei prezzi.

L’amministratore delegato di Walmart, Doug McMillon, ha dichiarato che l’adeguamento dei costi è più impegnativo nei casi in cui l’azienda importa prodotti alimentari come come banane, avocado, caffè e rose da Paesi come Costa Rica, Perù e Colombia.

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