Circa 2’500 funzionari pubblici hanno scioperato e sono scesi in piazza, martedì pomeriggio, a Ginevra contro “le misure di austerità” previste nel progetto di preventivo 2026. I lavoratori chiedono il mantenimento degli scatti salariali per i prossimi quattro anni, un’indicizzazione degli stipendi al 2,5% per il 2026, posti di lavoro aggiuntivi per garantire la qualità del servizio pubblico e il ritiro del piano di tagli annunciato.
“Ne abbiamo abbastanza di essere una variabile di aggiustamento”, ha scandito Geneviève Preti, presidente del Cartello intersindacale del personale statale.
Diversi settori colpiti
I rappresentanti dei sindacati hanno criticato i tagli al bilancio che danneggerebbero gli studenti delle scuole superiori, in particolare, la sanità ma anche gli alunni delle scuole medie.
L’assemblea ha deciso di non proseguire lo sciopero mercoledì, ha indicato Balmain Badel, segretario del Cartello intersindacale ma ha votato una nuova mezza giornata di sciopero l’11 dicembre, a partire dalle 13.00.
Il progetto di preventivo depositato dal Consiglio di Stato prevede un deficit di 409 milioni per il 2026. Ma secondo nuove stime, questo potrebbe raggiungere i 637 milioni, o addirittura i 740 milioni. Gli scatti salariali sarebbero in particolare minacciati fino al 2029, per risparmiare circa 60 milioni di franchi. Un migliaio di persone aveva già manifestato per queste ragioni alla fine di ottobre.












