La nuova complementare del Groupe Mutuel, che rimborsa tutti i contraccettivi prescritti da un medico, come spirale o pillola, lascia scettica Léonore Porchet. Per la presidente di Salute sessuale svizzera, interpellata dai media del gruppo ESH, si tratta di marketing per attirare i "buoni rischi".
"Le persone sostenute dal nostro fondo di aiuto - continua Porchet, che è anche consigliera nazionale (Verdi, VD) - non possono permettersi una complementare che costa diverse decine di franchi al mese".
La copertura prevede un rimborso dei contraccettivi al 90%, fino a un massimo di 500 franchi all’anno, ma l’assicurata deve stipulare una complementare inclusiva di altre opzioni. Una donna separata tra i 40 e i 45 anni pagherà in media 86 franchi al mese, precisa l’assicurazione malattia.
Troppo, secondo Porchet, che chiede un rimborso della contraccezione attraverso la copertura di base. Un auspicio non realistico per Jérôme Mariéthoz, direttore salute di Groupe Mutuel.
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RSI Info 04.10.2021, 23:10
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