“In Italia attualmente non è in corso un’epidemia di meningite e la paura è completamente ingiustificata”. Il medico cantonale Giorgio Merlani commenta così ai microfoni della RSI la corsa al vaccino in Ticino, dopo i casi di infezione registrati oltre il confine.
L’Ufficio del medico cantonale e gli studi medici pediatrici sono stati letteralmente subissati di telefonate dopo la diffusione di notizie provenienti soprattutto dalla Toscana. “Non c’è motivo di raccomandare un cambiamento della prassi di vaccinazione”, sottolinea però Merlani.
Alla caccia al vaccino stanno partecipando anche parecchi ticinesi, che poi chiedono al proprio medico di effettuare l’iniezione. “In Italia i casi di decesso sono collegati essenzialmente al vaccino di tipo C, che è disponibile in Svizzera, mentre da noi non è riconosciuto quello di tipo B, che in Italia esiste”. I medici possono comunque somministrarlo, ma con quali rischi? “Come pediatra non mi assumerei il rischio di iniettare una sostanza della quale non posso garantire la provenienza, la corretta conservazione e il trasporto e il farmaco per di più non è registrato in Svizzera. – dichiara Merlani – Se dovessero registrarsi delle complicazioni sono completamente abbandonato a me stesso anche dal punto di vista della responsabilità civile”.
CSI del 06.01.17; il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 06.01.2017, 17:49
Contenuto audio
CSI/SP