La vocazione formativa di Bodio continua a rafforzarsi. A quasi sei anni dall’apertura del Campus nello storico edificio della centrale Vecchia Biaschina che ospita gli apprendisti del settore industriale e della distribuzione di energia, venerdì è stata ufficialmente inaugurata la nuova sede dell’Associazione industrie metalmeccaniche ticinesi (AMETI) che in Basssa Leventina ha trasferito il centro professionale in passato a Giubiasco.
Il nuovo insediamento nell’ex area Monteforno porterà a frequentare i corsi impartiti in valle anche i circa 200 apprendisti ogni anno attivi nell’industria metalmeccanica, ma anche in quelle dell’elettronica e dell’informatica. Un settore che conta 18 imprese associate (dalla AGIE Charmilles alla Tensol Rail) che impiegano oltre 3'500 persone e generano un fatturato complessivo di quasi un miliardo di franchi.
Le formazioni proposte dal settore MEM sono 12: polimeccanico, meccanico di produzione, aiuto meccanico, progettista meccanico, operatore di automazione, montatore di automazione, elettronico, informatico, operatore informatico, mediamatico, armaiolo e agente tecnico di materie sintetiche. In gran parte si tratta di professioni che garantiscono buone prospettive occupazionali. Si potrebbero formare molti più giovani residenti in Ticino e nel Moesano, ma la domanda di posti di tirocinio è sovente inferiore all’offerta.
Nonostante le difficoltà attuali – come la carenza di materie prime e la desincronizzazione delle forniture - dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina, nel settore c’è speranza e si punta a formare altri addetti. “Questa è un’opportunità di dire ai giovani che un futuro esiste ancora”, afferma Roberto Ballina, il presidente dell’AMETI che sabato (domani) mattina aprirà le porte della sua nuova sede a tutti gli interessati.

Bodio forma il futuro del metalmeccanico
Il Quotidiano 06.05.2022, 21:00