Non voleva sottoporsi a una perizia psichiatrica per l'ottenimento di una rendita AI. Per questo motivo nel 2021 l'Ufficio del sostegno sociale e dell'inserimento del Canton Ticino aveva negato all'uomo, oggi 49enne, il diritto all'assistenza. Ma una sentenza del Tribunale federale dà ora ragione al ticinese recalcitrante: anche se una persona non collabora, mantiene sempre il diritto all'aiuto sociale: un taglio netto, secondo i giudici, non è ammissibile.
Prima della revoca, l'uomo aveva fatto ricorso all'assistenza pubblica in varie occasioni, ricevendo dal 2004 un totale di 304'000 franchi. Secondo i funzionari del Cantone, dal momento che l'assistenza è una prestazione sussidiaria, quest'ultima decade se sussiste il diritto a una prestazione delle assicurazioni sociali. Per i giudici, invece, il principio della sussidiarietà non è stato applicato correttamente.
Il TF ha quindi rinviato il caso alle autorità cantonali ticinesi che potranno a loro avviso sanzionare l'uomo facendo capo ad altri mezzi.

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Notiziario 18.07.2023, 14:10
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