Nel Golfo di Agno c’è stata una moria di carpe. A causarne il decesso non è stato un inquinamento, come confermano le analisi effettuate in mattinata. Si tratterebbe invece di un fenomeno naturale, legato alla numerosa presenza di questi pesci nel laghetto di Muzzano e alle correnti formatesi nei giorni scorsi a causa del maltempo.
Al laghetto di Muzzano, questa mattina, la situazione era normale: nella riserva naturale, immersa nel verde, vivono tranquillamente diverse specie ittiche, tra cui le carpe comuni e le carpe a specchio.
Diverso però il discorso seguendo il riale Cremignone, che si immette nel Lago di Lugano. Arrivati al Golfo di Agno, il paesaggio cambia drasticamente: le carpe morte si notano immediatamente. Sono centinaia.
“Purtroppo le carpe non sono pesci che nuotano facilmente: sono abituate ad acque poco mosse, a stare sui fondali. Ritrovarsi in un ambiente torrentizio può essere fatale”, spiega al Quotidiano, Alessandro Gianinazzi dell’Ufficio caccia e pesca del canton Ticino.
“Nei prossimi giorni verranno recuperati i pesci rinvenuti nel riale e nel lago. Più complicato sarà intervenire lungo le rive, soprattutto nelle zone non segnalate o di difficile accesso”, conclude.