Le dichiarazioni di Johann Schneider-Ammann sulla possibile riduzione dei salari in Svizzera, poi almeno in parte ritrattate dal ministro dell'economia, toccano un nervo scoperto in Ticino, dove il divario con le paghe di oltre San Gottardo, già sensibile, tende a dilatarsi a causa della vicinanza con l'Italia. Si parla di un divario stimato fra il 20 e il 40%. E le reazioni non mancano: "Sono costernato, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo ci vorrebbe molta più prudenza", ha commentato il copresidente nazionale di Unia Renzo Ambrosetti. La situazione era simile tre anni fa, "le aziende devono fare un esame complessivo dei costi e non concentrarsi unicamente su quelli salariali", dice.
Luca Albertoni della Camera di commercio
La Camera di commercio, dal canto suo, relativizza le parole del consigliere federale. Per il presidente Luca Albertoni, "non è tanto un'esortazione a tagliare i salari, quanto a discutere di tutti i fattori, retribuzioni comprese, per trovare soluzioni sostenibili fra parti sociali".
CSI/pon
CSI 18.00 del 23.01.2015 Il servizio di Francesca Torrani
RG 12.30 del 23.01.2015 Il servizio di Francesca Torrani