Il procuratore generale ticinese, Andrea Pagani, ha emanato un decreto d'accusa nei confronti di un agente della polizia cantonale, in riferimento a irregolarità emerse nella gestione di oggetti sequestrati nell'ambito di inchieste penali, e in particolare di alcune armi.
Le ipotesi di reato sono di falsità in documenti (con riferimento alla falsificazione di una firma su un contratto di acquisto di un'arma) e ripetuta infrazione alla Legge federale sulle armi e le munizioni (per aver posseduto 34 armi e parti essenziali d'arma nonché 645 chilogrammi di munizioni senza aver dato avvio alle necessarie procedure di autorizzazione).
L'inchiesta ha invece permesso di escludere la commissione dei reati di appropriazione indebita e sottrazione di cose requisite o sequestrate. Nel decreto d'accusa si propone una condanna a una pena pecuniaria di 150 aliquote giornaliere sospesa condizionalmente oltre a una multa e al pagamento di spese e tasse di giustizia.
Poliziotto sotto inchiesta
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Decreto d'accusa per un agente della cantonale
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