Il muro contro muro tra sindacati e padronato sul mancato rinnovo del contratto collettivo alla Mes SA di Stabio è sfociato in un decreto d’accusa, firmato dal procuratore pubblico Antonio Garzoni, contro quattro rappresentanti dei lavoratori. Le accuse mosse nei loro confronti sono diffamazione, violazione di domicilio e presa d’immagine con apparecchi elettronici. I quattro hanno già reso noto di voler impugnare il decreto.
Tra i quattro toccati dal provvedimento figura anche il segretario regionale di Unia, Rolando Lepori, e Giorgio Fonio, dell’OCST, il quale ha definito “grave” l’azione legale: “Siamo di fronte a impresari italiani che acquistano aziende sul territorio svizzero, cancellando poi anni di conquiste sindacali dei lavoratori. Sono persone che vogliono peggiorare le condizioni di lavoro, facendo saltare contratti collettivi in vigore da 30 anni”. “Noi – chiosa Fonio – non ci faremo intimidire da una certa parte del padronato e continueremo a lottare al fianco dei lavoratori”.
I fatti risalgono all'ottobre scorso, dopo la rottura delle trattative tra l’azienda di Stabio e i rappresentanti sindacali per il mantenimento del contratto di lavoro trentennale.
La Mes SA è attiva nella produzione di componenti per elettrodomestici e automobili, e occupa circa 350 lavoratori, soprattutto frontalieri.
Red MM/ab
Gallery video - Decreto d'accusa per 4 sindacalisti
Gallery audio - Decreto d'accusa per 4 sindacalisti
Contenuto audio
AUDIO - Dall'edizione delle 18.00 delle Cronache della Svizzera italiana, il servizio di Alberto Tettamanti
RSI Info 10.04.2014, 19:46