Si è tenuto lunedì allla Villa Negroni di Vezia il forum annuale della Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari (FTAF). Il tema: "Ticino, nuove scelte per nuovi scenari globali. Il caso della Cina". Il tradizionale incontro ha quindi guardato a Oriente concentrandosi sulle opportunità che offre la seconda economia mondiale
"È un grande paese molto in movimento, che sta guardando verso l'Europa - ha spiegato ai microfoni RSI la presidente della federazione ticinese delle associazioni di fiduciari, Cristina Maderni. "La Svizzera ha firmato un accordo di libero scambio, una grande opportunità per noi fiduciari nella gestione di quello che è la ricchezza del paese Cina, ma anche la gestione di quello che possono essere degli investimenti di aziende cinesi in Ticino per non parlare delle opportunità delle aziende ticinesi di andare a rivolgersi al mercato cinese.
Le opportunità sono varie e su più livelli, e in alcuni casi delle società ticinesi potrebbero approfittare delle conseguenze degli attriti tra l'Aquila americana e il Dragone asiatico. "Il 45% dei patrimoni cinesi sono gestiti a fuori dalla Cina, in parte anche negli Stati Uniti - prosegue Maderni - Non sappiamo se questa situazione proseguirà o se ci sarà uno sguardo per altri paesi. Noi sappiamo essere chiaramente un paese noto per la gestione patrimoniale, quindi potrebbe essere un'ottima opportunità".
"Siamo riconoscenti alla Svizzera"
Quando la Cina si è aperta al mondo a fine anni '70 la Svizzera ne ha approfittato, e d'oggi il legame in ambito finanziario tra i due paesi è molto forte. A sottolinearlo a Vezia era presente anche l'ambasciatore cinese S.E. Geng Wenbing: "Le imprese svizzere hanno un'ottima reputazione in Cina per la loro capacità d'innovazione, la loro apertura e la capacità di cooperare - ha spiegato ai microfoni RSI, presente all'evento - In ambito finanziario ci sono legami molto stretti. Ad esempio UBS è entrata in Cina negli anni '80 ed ha un'ottima reputazione".
"Quando ci siamo aperti al mondo, nel paese non c'era esperienza in questo settore - prosegue l'ambasciatore - ma grazie alla collaborazione con gli stranieri abbiamo appreso poco a poco. Ora il settore sta crescendo molto a livello mondiale ma non possiamo dimenticarci della strada percorsa grazie all'esperienza degli svizzeri, e siamo riconoscenti. Continueremo a lavorare insieme in questo ramo dove la Svizzera ha sempre una reputazione eccellente, per noi è un privilegio. Abbiamo ad esempio deciso che alcune banche possono avere un accesso maggiore al mercato cinese, e non a caso abbiamo dato questa possibilità a una banca elvetica".
Come si tratta con i cinesi?
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RSI Info 30.09.2019, 21:18