Non si è trattato di un suicidio ed è da escludere anche l'intervento di terze persone. Il giovane urtato da un treno a Giubiasco lo scorso aprile è morto per una sua distrazione. È quanto emerge dal rapporto conclusivo della polizia cantonale inviato lunedì ai famigliari dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier, titolare dell'inchiesta. Tutte le testimonianze di amici e conoscenti del 18enne - scrive mercoledì La Regione - a cui si aggiungono quelle di testimoni oculari e addetti ferroviari, portano a escludere altri motivi e cause.
La vittima al momento dell'incidente stava camminando lungo il marciapiede del binario 3 con il cellulare in mano e le cuffiette alle orecchie. E forse proprio a causa della musica il giovane non si è accorto del sopraggiungere del treno.
Nei prossimi giorni verrà formalizzata la chiusura dell'inchiesta dalla procuratrice.
CaL