Cinque classi di scuola elementare, provenienti da tutto il canton Ticino, hanno avuto modo di riflettere giovedì, a Bellinzona, insieme ad alcuni ispettori scolastici, sul ruolo dei docenti, dei direttori ma anche sulla loro idea di scuola del futuro. I bambini hanno esposto le loro proposte nella sala del Gran Consiglio e le hanno poi consegnate alla consigliera di Stato Marina Carobbio, direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).
Tra i temi di discussione sollevati dai bimbi: gli spazi, i compiti a scuola con il maestro, le ripetizioni, la mensa, i trasporti, la gentilezza. Più volte si è citato il bullismo. E i ritmi di insegnamento che dovrebbero essere a misura di ognuno: non troppo lenti, non troppo veloci.
Dall’incontro con le 5 classi coinvolte nell’incontro odierno con la consigliera di Stato “sono usciti tanti spunti, soprattutto dalle bambine e dei bambini che hanno voglia di dire la loro sulla scuola, su come deve essere la scuola e come dovrà essere la scuola di domani - spiega la direttrice del DECS intervistata ai microfoni di SEIDISERA della RSI -. Terremo conto delle loro idee”.
Alla domanda sul perché si è voluto coinvolgere i bambini, Marina Carobbio ha sottolineato: “Stiamo costruendo la nuova legge sulla scuola dell’obbligo, in questo momento riferita alla legge sulle scuole comunali, quindi scuola dell’infanzia e scuola elementare, e stiamo sentendo tutti quelli che la scuola la vivono, la scuola la fanno. Era giusto sentire anche le bambine e i bambini che passano tanto tempo a scuola. La scuola è per loro. E questo è previsto anche, per esempio, dall’Unicef e dalle convenzioni internazionali che dicono che i bambini hanno diritto di esprimere la loro opinione. E la loro opinione va presa sul serio”.
Per quanto riguarda l’iter, la consigliera di Stato ha spiegato che: “Abbiamo iniziato poco più di un anno fa e adesso avremo ancora un ulteriore workshop nel mese di novembre. Nel frattempo ci sono stati vari incontri in gruppi più piccoli proprio per costruire questa nuova legge, facendo un processo partecipativo. L’idea di poter presentare il progetto di legge ancora nel 2026, questo sarebbe la parte legge sulle scuole comunali, che dovrebbe poi confluire in seguito nella nuova legge sulla scuola dell’obbligo, quindi che raggruppa sia la legge per le scuole comunali sia la legge sulla scuola media”.
Quindi manterrete l’impostazione di raggruppare queste normative sotto un’unica normativa a livello di contenuti? “Sì, questo è l’obiettivo - dice Carobbio -. Evidentemente ci sono dei temi che sono comuni ed è meglio affrontarli assieme, anche a livello legislativo. Quello che posso dire è che le considerazioni che stanno uscendo non riguardano solo la grandezza dell’istituto ma riguardano anche i vari attori che compongono la scuola a livello di insegnamento, quindi un coordinamento di queste figure, un passaggio appunto ai diversi ordini di scuola, sono temi molto importanti per rispondere alle esigenze della scuola di oggi: avere una legge che sia una legge che duri per tanti anni e sia sostenuta da tutte le parti coinvolte”.

I bambini presentano la scuola che vogliono
SEIDISERA 02.10.2025, 18:00
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