L’assenza dal Ticino di grandi marchi - soprattutto della ristorazione, ma anche dellîntrattenimento - attivi su scala mondiale è tema di un approfondimento giovedì sul Corriere del Ticino. L’articolo evidenzia come determinati colossi di settore abbiano sì scelto la Svizzera, ma escluso il sud delle Alpi dalle loro scelte di mercato. Questione di economia di scala, ma anche geografica e culturale.
In determinati casi, come per i colossi dell’alimentazione all’italiana tipo Domino's Pizza, l'assenza è legata all’evidenza che il Ticino è "culinariamente parlando" al 100% improntato alla cucina italica, cosicché creare una filiale del cibo italiano americanizzato sarebbe "come vendere il ghiaccio agli eschimesi".
In altri casi la scelta di non aprire niente in Ticino è legata al fatto che, come nel caso di Ex Libris, "lo sforzo sarebbe troppo grande in termini di assortimento e accessibilità", senza contare che le vendite online in crescita non sono certo d’aiuto.
Certo poi ci sono le eccezioni. Lugano ha per esempio fatto da battistrada a livello nazionale con Burger King. E a Mendrisio ci si appresta a ospitare un "colosso del pollo fritto" come KFC.
EnCa