Ticino e Grigioni

LAC, Stato chiamato alla cassa

L'amministratore della Concrete assolto dall'accusa di falsità in documenti chiede un indennizzo di 189'000 franchi

  • 30.10.2013, 19:53
  • 05.06.2023, 18:57
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  • Ti-Press / Ti-Press

Una fattura da 189mila franchi. È quella presentata allo Stato dal legale dell’amministratore della Concrete, una delle due società che nel 2011 finirono sotto inchiesta per il caporalato sul cantiere del Lac, il futuro polo culturale luganese. Un anno fa il 47enne ticinese venne prosciolto, alle Assise Correzionali, dall’accusa di falsità in documenti ipotizzata nei suoi confronti.

Da qui la richiesta d’indennizzo. L’avvocato Clarissa Indemini l’ha inoltrata settimana scorsa al giudice Rosa Item, che il 31 ottobre del 2012 emise la sentenza (poi diventata definitiva). La cifra è stata calcolata soprattutto sulla base dei danni economici provocati dal clamore che suscitò la vicenda. Perdite a cui vanno aggiunti il torto morale e le spese legali sostenute.

Resta aperto, invece, l’altro filone d’indagine, che vede coinvolta la Ipi Industrial Plans. Due le persone sotto inchiesta: il titolare della Ipi e un impresario italiano. I prossimi verbali sono stati fissati per la fine di novembre.

Francesco Lepori

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