La rogatoria ha permesso di raccogliere prove fondamentali per chiudere molte inchieste nel corso degli anni, ma l'assistenza giudiziaria internazionale può mettere a dura prova la pazienza degli inquirenti.
In un mondo in cui le informazioni viaggiano sempre più velocemente da una parte all'altra delle frontiere, anche per i criminali, a volte per ottenere l'aiuto delle autorità di un altro Paese ci vogliono mesi, quando le informazioni arrivano. "La difficoltà più grossa - sottolinea il procuratore pubblico Andrea Gianini - è la tempistica: per svuotare un conto ci vuole pochissimo, mentre per una rogatoria bisogna rispettare una serie di criteri formali".
Ci sono poi Stati che non hanno nessun accordo di assistenza giudiziaria con la Svizzera, e i criminali ne approfittano ad esempio per nascondere fondi proprio in questi Paesi. In alcune situazioni, ricorda Gianini, dopo ripetute richieste di informazioni e attese lunghissime può capitare di sentirsi rispondere che i dati non sono stati conservati.
Gli inquirenti hanno quindi le armi un po' spuntate, ma per un buon motivo: "Viviamo in uno stato di diritto, quindi la legalità è fondamentale" afferma il procuratore pubblico, che auspica comunque una collaborazione più rapida.