"La pandemia di coronavirus ha segnato pesantemente la nostra quotidianità". Una constatazione che vale un po’ per tutto ed anche per la polizia cantonale ticinese, come sottolinea il comandante Matteo Cocchi che, nel bilancio annuale del corpo diffuso venerdì, definisce il 2020 come "anomalo e sfidante". Oltre che per la pandemia resterà iscritto negli annali della PolTI anche per l'accoltellamento avvenuto a novembre in un grande magazzino di Lugano. Un caso che, sottolinea il colonnello, ha "dimostrato l'importanza di avere buoni rapporti" con gli inquirenti federali.
Gli agenti sono stati meno sollecitati per i reati che, complessivamente, sono stati 15'457, con una riduzione del 22,2% rispetto al 2019. Praticamente tutti i tipi di reato si sono rivelati in calo (compresi quelli riguardanti stupefacenti, stranieri e circolazione), ad eccezione di quelli legati alla criminalità informatica. Il tasso di chiarimento dei vari casi è rimasto sostanzialmente stabile e così il profilo degli imputati (il 74% è di sesso maschile, il 53% è straniero e il 7.6% minorenne).
L’evoluzione dei reati, in gran parte legata agli effetti delle restrizioni imposte in Svizzera e all’estero per rallentare la diffusione dei contagi, si è tradotta anche in un minor numero di arresti (674 contro 855), di interventi per incidenti (-14% a 3’198) - che hanno però causato più morti (17 contro i 6 del 2019) - e di controlli sull’impiego di manodopera estera (568 contro 941), ma non ha comportato una riduzione delle attività di polizia. In collaborazione con i corpi comunali sono stati effettuati circa 4'000 controlli legati alla situazione pandemica che ha avuto il suo effetto anche sul numero delle sollecitazioni alla centrale d’allarme: lo scorso anno le chiamate sono state 372'000 (ben 114'000 in più), con una media di oltre 40 telefonate all'ora.
Diem
Fenomeni del volante e del telefonino
Il rapporto annuale fa emergere anche alcune curiosità legate all'attività della polizia. Tra queste quella riguardante i 26 pirati della strada pizzicati dai radar (nel 2020 sono stati eseguiti 472 controlli, 167 in più del 2019). Quattro casi sono stati chiariti grazie ai video pubblicati sui social dagli stessi conducenti.