Un vice primario di chirurgia non è stato confermato nella sua funziona dall'ospedale la Carità di Locarno che gli ha chiesto di dimettersi con la fine dell'anno poiché reo di aver manipolato i dati interni riuscendo a farsi riconoscere prestazioni per 100 mila franchi eseguite quando era assente dalla sala operatoria. In realtà gli interventi erano effettuati da due capi clinica che avrebbero coperto l'agire del superiore e accettato vantaggi economici. Sono stati a loro volta già sanzionati dall'Ente ospedaliero cantonale (EOC) alla pari di un paio di segretarie mediche che hanno assistito alla cosa senza intervenire.
La vicenda - emersa internamente all'ospedale a fine 2013 - è stata rilevata dal Caffè. Nel frattempo il medico - specialista in chirurgia generale, traumatologia e chirurgia vascolare - ha restituito quanto indebitamente intascato. Lascerà l'EOC a fine anno per dedicarsi alla pratica privata. Al domenicale il vice primario ha tenuto a precisare di non aver mai incassato nulla. Avrebbe passato tutti i soldi ai due giovani, e a sua detta, sottopagati capoclinica.
A far nascere il sospetto che qualcosa nei documenti (o i rapporti amministrativi o i rapporti operatori) allestiti nel reparto non quadrasse è stata la segnalazione di un paziente tedesco. Ricevuta per conoscenza la fattura dell'ospedale ha notato una discrepanza fra il nome di chi l'aveva effettivamente operato e il nome del professionista indicato sul documento (il vice primario).
La pratica sarebbe andata avanti per tre anni per un totale di 50-60 fatturazioni anomale.
L'EOC, spiegano i suoi vertici alla RSI, nel frattempo ha lanciato un'ampia verifica in tutti i suoi istituti. Non sono emerse altre irregolarità.
Diem/CSI
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 07.09.14: il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 07.09.2014, 21:04
Contenuto audio