Frate Mauro Jöhri di Bivio, "ma la madre è di Chiavenna" e "sono andato presto in Ticino", dal 2006 è il ministro generale di oltre 10'000 frati cappuccini nel mondo. Il suo mandato è stato rinnovato per altri sei anni dal capitolo generale riunito nel 2012. La sua guida, insomma, piace, anche se non manca qualche conflitto: "alle volte non solo litigano, ma di danno qualche grattacapo", afferma Jöhri intervistato questa mattina (giovedì) da Albachiara.
A pochi giorni dal voto, non poteva mancare una domanda sulla politica: "Mi interessa la politica ad ampio raggio, viaggio molto e vedo situazioni di estrema povertà", racconta. "Quella svizzera mi interessa relativamente, ma mi preoccupa che qualcuno approfitti della situazione attuale con i rifugiati. A noi piace girare da un paese all'altro, ma quando qualcuno bussa così massicciamente alle nostre porte, non vogliamo condividere". L'attualità internazionale tocca anche l'ordine: un convento nella zona occupata dall'ISIS è stato distrutto, in Siria rimangono "solo due cappuccini".
Ma c'è anche il Mauro Jöhri privato, con i suoi gusti letterari e musicali: "Non ascolto musica leggera, mi piacciono i cori popolari romanci e la musica classica", racconta. Il frate si diverte "camminando e leggendo", ma non attinge tanto dalle famose biblioteche dei conventi: dovendo spostarsi spesso, per viaggiare leggero, "scarico i libri sull'iPad".
Albachiara/pon
L'intervista di Albachiara a frate Mauro Jöhri
RSI Info 15.10.2015, 12:53
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