Ticino e Grigioni

"Lunga vita a Radio Monteceneri"

Sono passati 90 anni dalla trasmissione dei primi programmi della Radio della Svizzera italiana

  • 14.04.2023, 07:53
  • 20.11.2024, 11:31
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La storia della Radio

Il Quotidiano 13.04.2023, 19:00

Di: Quotidiano/Natda 

Era il 1933 quando dall'attuale Teatro Foce a Lugano iniziarono le prime trasmissioni di Radio Monteceneri. Si trattava dell'ultimo tassello voluto dalla Confederazione per creare una società di radiodiffusione nelle lingue nazionali.

"Ai suoi albori, la radio era soprattutto divertimento - musica e radioteatro. Anche la cultura e lo sport erano molto amati. L'informazione invece, era una questione più complessa", spiega Nelly Valsangiacomo, storica e ricercatrice. I direttori dei giornali temevano infatti la concorrenza della radio nel campo dell'informazione, finché non si riuscì a raggiungere un accordo: le notizie sarebbero state trasmesse dall'Agenza Telegrafica Svizzera (ATS), gestita dagli editori. "La radio, a quei tempi, proponeva quattro bollettini informativi, scarni e neutri" spiega la storica. All'interno di un mondo esacerbato dalla propaganda, "l'informazione fornita da Radio Monteceneri divenne un appiglio per ascoltatori di altre nazioni, per capire che cosa stesse accadendo durante la Seconda Guerra Mondiale", prosegue Nelly Valsangiacomo. Un impatto importante anche sull'estero.

Negli anni Trenta la Svizzera Italiana contava 160'000 abitanti. Era una regione relativamente povera ed essenzialmente agricola. In questo contesto, Radio Monteceneri trovò rapidamente terreno fertile. La radio fu fondamentale perché portò in Ticino la possibilità di sviluppare una serie di altre attività, come il teatro. "Anche la creazione dell’Orchestra Radiosa o l’Orchestra della Svizzera Italiana", ricorda la ricercatrice. Anche la nascita della radioscuola rappresenta un momento rilevante, "perché permise alla radio di raggiungere le zone più discoste e farsi conoscere”, continua Valsangiacomo.

La radio ha sempre saputo stare al passo con i tempi. "La vocalità e l'oralità della radio possono adeguarsi bene ai nuovi supporti tecnici e tecnologici", conclude la storica.

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