Il 4 giugno Michael Greub, di nazionalità elvetica e capo della sottodelegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Misurata, viene freddato a Sirte, in Libia.
A una settimana di distanza dalla sua uccisione, abbiamo incontrato Mauro Arrigoni, direttore del Liceo cantonale di Mendrisio e membro dell’assemblea del CICR. Arrigoni conosceva bene Greub. Si erano incontrati la prima volta in Palestina durante la missione di osservazione elettorale del 2005. Poi lo scorso Natale si sono nuovamente ritrovati in Iraq a Kirkuk, con la promessa di rivedersi in novembre.
Il ricordo
RSI Info 13.06.2014, 12:36
“Greub conosceva bene il mondo arabo”, ci ha spiegato il nostro interlocutore, “aveva imparato la lingua ed era consapevole che questa nuova missione, in Libia, si svolgeva in una zona a rischio”.

Perché è stato ucciso?
RSI Info 13.06.2014, 12:57
Un’indagine è stata aperta per far luce su quanto avvenuto. Per ora c’è spazio unicamente per le ipotesi. Greub, come è prassi, si muoveva senza insegne del CICR e senza scorta. Non è un atteggiamento rischioso?
Senza insegne
RSI Info 13.06.2014, 13:04
Il CICR nel frattempo ha deciso di sospendere le attività nel paese, per verificare se esistono le condizioni di sicurezza minime. Gli operatori si trovano a Tripoli. Ma, se dovesse essere chiusa la missione, sarebbe un fallimento?
Quale futuro per la missione del CICR?
RSI Info 13.06.2014, 12:45
Alessandra Spataro