L’indagine è partita da una segnalazione per presunti reati in ambito famigliare. Come da prassi la pattuglia è intervenuta sul posto. E lì, una volta entrati in casa del collega, gli agenti hanno trovato le armi. Armi da fuoco. Pistole, fucili e altro, per un totale di circa 150 pezzi.
La procura ha disposto il loro sequestro; non per scongiurare il rischio di un eventuale uso improprio, ma per svolgere accertamenti sul loro possesso. Per capire cioè se e quante di queste armi risultino proibite in Svizzera o, più semplicemente, non notificate alle autorità competenti.
L’episodio – emerso soltanto mercoledì – risale a più di un mese fa. Le verifiche sono in corso, e al momento è ancora impossibile avere un quadro della situazione. La prudenza si impone. Anche perché il poliziotto, un sergente attivo nel Locarnese, da grande appassionato è noto per la sua scrupolosità.
Il comando della cantonale ha deciso di non sospenderlo dal servizio. L’agente è comunque sotto inchiesta: sia per i fatti che hanno originato l’intervento, sia per l’ipotesi – come detto, tuttora tale – di infrazione alla legge federale sulle armi.
Il Quotidiano del 12.10.2022