Il drammatico incidente avvenuto nel febbraio 2015 a Silvaplana, dove il 25enne conducente di un gatto delle nevi morì nelle acque del lago mentre preparava una pista di fondo sulla superficie ghiacciata, fu dovuta ad una tragica fatalità e non a un errore umano.
Venerdì mattina la procura retica ha reso noto di aver abbandonato il procedimento penale avviato per chiarire i motivi della tragedia e, soprattutto, capire perché quel giorno il pesante mezzo non era dotato di galleggianti di sicurezza. Si era deciso di rinunciarvi, secondo quanto previsto dalla procedura, poiché, spiega la nota, nei giorni precedenti non si erano registrati problemi e il ghiaccio continuava ad ispessire.
Gli accertamenti di polizia e peritali hanno portato a concludere che la rottura del ghiaccio fu dovuta ad un indebolimento locale provocato da un repentino innalzamento della temperatura dell’aria che ha avuto effetti non prevedibili.
Diem