Vasche di riempimento e di lavaggio per ridurre l’impatto ambientale di pesticidi ed erbicidi. Le hanno sperimentate tre viticoltori di Castel San Pietro. Un progetto comunale che farà da modello ad altre aziende, non solo ticinesi.
I fiumi svizzeri non sfuggono a pesticidi e erbicidi: più della metà di questa presenza è causata da una gestione e da un lavaggio inadeguato dei macchinari agricoli. I trattamenti fitosanitari sono però parte dell’attività vitivinicola, e per limitare la dispersione di questi prodotti, tre aziende di Castel san Pietro hanno testato delle vasche specifiche. Un progetto pilota che ora si vorrebbe estendere ad altre realtà.
Gli impianti permettono di allinearsi alla Confederazione, che vuole ridurre la dispersione di erbicidi e pesticidi nell’ambiente.
Il progetto è stato lanciato dal Municipio di Castel san Pietro e supportato dall’Ente regionale dello Sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, su spinta degli stessi viticoltori che - durante il COVID-19- avevano chiesto aiuto al Comune. Le vasche sono una delle risposte.
Attualmente queste vasche di lavaggio sono finanziate da Confederazione e Cantone fino al 50%. Oltre alle tre realtà coinvolte, ce ne sono altre che sembrano interessate al progetto.