Ticino e Grigioni

Vendemmia 2025, un’annata difficile per la viticoltura ticinese

Meno uva, gradazioni più basse e piogge abbondanti: ecco il bilancio della stagione

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Nella foto vignaioli e vignaiiole al lavoro nella vigna in zona Prella a Stabio

Nella foto vignaioli e vignaiiole al lavoro nella vigna in zona Prella a Stabio

  • © Ti-Press
Di: Joe Pieracci 

La stagione viticola è stata particolare e non priva di sfide. È un bilancio in chiaroscuro quello tracciato giovedì dalla Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e dall’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT), commentando i risultati della vendemmia 2025.

La meteo piovosa

L’anno è stato leggermente più caldo della media (+1 °C), soprattutto grazie a una primavera che si è protratta fino a inizio luglio. Le piogge però sono state abbondanti e distribuite in modo insolito: il Mendrisiotto ha superato i 600 litri per metro quadrato, il Luganese oltre 300, mentre a nord del Ceneri gli accumuli sono stati tra 100 e 150 litri.

Dal punto di vista della vite, il germogliamento è avvenuto come negli ultimi anni, ma la fioritura è stata più precoce, simile al 2022. Le temperature favorevoli fino a luglio hanno accelerato lo sviluppo, con l’invaiatura iniziata già a metà luglio. Tuttavia, le piogge durante la fioritura hanno ridotto la formazione dei grappoli. La maturazione è stata molto rapida a nord del Ceneri, meno al sud, dove il carico produttivo e i danni causati dal coleottero giapponese hanno rallentato il processo.

Il Merlot rimane la varietà predominante, con 855 ettari, pari al 74.8% della superficie vitata totale

Il Merlot rimane la varietà predominante, con 855 ettari, pari al 74.8% della superficie vitata totale

  • © Ti-Press / Benedetto Galli

Le malattie

Le piogge estive hanno favorito l’ingrossamento degli acini, ma anche la pressione di malattie come la peronospora, che è comparsa già a maggio e si è ripresentata in modo marcato a fine stagione. Sono stati segnalati anche black rot e antracnosi.

Nel finale di stagione inoltre, l’umidità ha favorito marciume acido e botrite. Il coleottero giapponese, invece, continua a diffondersi e la strategia è ormai orientata al contenimento.

Il valore globale stimato per la vendemmia 2025 è di circa 19,85 milioni di franchi per il Ticino, per una diminuzione dell’8.3% rispetto allo scorso anno

DFE e IVVT

Il bilancio finale

La vendemmia è iniziata nella prima settimana di settembre nelle zone più precoci e verso metà mese nel Luganese e Mendrisiotto.

La produzione totale è stata di circa 4,8 milioni di kg di uva, di cui 3,67 milioni di Merlot, con una gradazione media di 20,74 °Brix.

Il prezzo base fissato dall’Interprofessione è di 420 franchi al quintale. Il valore complessivo della vendemmia è stimato in circa 20 milioni di franchi, in calo dell’8,3% rispetto al 2024.

La superficie vitata resta stabile a 1’143 ettari, con il Merlot che domina (74,8%). L’annata, come quella precedente, è stata difficile: meno uva, gradazioni più basse e una pressione fitosanitaria elevata.

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