La Burberry, con effetto immediato, non brucerà più i propri prodotti invenduti, pratica seguita finora per difendersi dal timore di contraffazioni o vendite sottocosto: lo riporta giovedì la BBC online. La decisione segue le polemiche del luglio scorso, quando si è saputo che la marca di moda britannica aveva bruciato l'anno scorso "fondi di magazzino" per circa 29 milioni di sterline, pari a 36 milioni di franchi, suscitando le proteste degli ambientalisti.
La società si era difesa spiegando in un comunicato di esser impegnata nell'ottica di ridurre la quantità di articoli invenduti che finora erano destinati agli inceneritori. L'azienda ha nel contempo reso noto che bloccherà anche l'impiego di pellicce autentiche nella sua produzione, che le vedrà sparire dai listini a breve termine.
Burberry ha infine sottolineato che ha già previsto di riutilizzare, riparare, regalare o riciclare i prodotti invenduti e in prospettiva futura aumenterà i suoi sforzi per rafforzare queste soluzioni alternative per i prodotti rimasti nei negozi. Greenpeace si è felicitata per la scelta della società, rimarcando che si tratta di un "necessario segno del cambiamento di approccio nell'industria della moda".