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Kiev riceve i carri armati occidentali

L'Ucraina attaccata ancora da droni e missili russi potrà sfruttare i blindati occidentali forniti in queste ore. Ex ambasciatore Wild: "Dubbi su divieto di riesportazione"

  • 28 March 2023, 07:36
  • 31 August 2023, 08:10
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Soldati ucraini ascoltano le spiegazioni di un istruttore britannico sui carri armati Challenger 2

Soldati ucraini ascoltano le spiegazioni di un istruttore britannico sui carri armati Challenger 2

  • Keystone
Di: AFP/ATS/EnCa

L’Ucraina potrà rafforzare già da subito le sue difese. Lunedì, infatti, la Germania ha consegnato al Paese invaso 398 giorni fa dai militari di Mosca i diciotto carri armati Leopard 2 promessi da Berlino e giunti in territorio ucraino nelle ultime ore. E, sempre in quest’ottica, il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, su Twitter ha confermato che, insieme ai militari ucraini che hanno imparato a usarli, arriveranno a breve al fronte i blindati pesanti Challenger 2 garantiti dal Governo britannico. Sempre martedì, l'Ucraina ha ricevuto tre carri armati Leopard 2A6 dal Portogallo, come ha confermato il Ministero della Difesa nazionale di Lisbona.

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in merito ai Leopard ha dichiarato: "Sono sicuro che potranno dare un contributo decisivo sul fronte" orientale. Oltre ai 18 tank Leopard 2, Berlino ha pure fornito ai militari ucraini 40 mezzi blindati da combattimento per la fanteria Marder e altri due blindati per il recupero di veicoli danneggiati. La Germania del resto ha fornito quattro Leopard in più di quanto definito, 18 anziché 14, insieme ai ricambi e alle loro munizioni.

Dal canto suo, Ben Wallace - ministro della Difesa britannico - ha elogiato la determinazione dei militari di Kiev durante l'addestramento e affermato: "Ritornano in patria meglio equipaggiati, ma con non meno pericoli" davanti a loro. Con l'arrivo di questi armamenti si rafforza perciò la potenza di fuoco ucraina mentre Kiev si prepara a una controffensiva di primavera per riprendersi i territori dell'est ancora occupati dalle truppe del Cremlino.

Ancora droni e missili russi sull'Ucraina

Le forze armate d’invasione russe hanno bombardato nuovamente con droni iraniani Shahed e bombe aeree guidate le regioni di Kiev, Dnipro e Sumy nella notte tra lunedì e martedì. Almeno quattordici velivoli senza pilota Shahed su quindici e un drone da ricognizione di Mosca sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina ma alcuni ordigni hanno raggiunto il loro obiettivo, come è il caso di uno stabilimento di Dnipro. Nella fabbrica è divampato un incendio che si è esteso su oltre 4'000 metri quadri di superficie, ma non vi sarebbero vittime.

Nell’Oblast di Sumy, a nord-ovest del Paese, un missile guidato ha centrato il villaggio di Bilopylia, uccidendo un civile nel sonno. Va detto che le truppe del Cremlino lunedì nel Donbass hanno impiegato i droni per scagliare sui soldati ucraini granate contenenti gas lacrimogeni aggressivi sulla località di Maryinka come altri villaggi nei dintorni.

Ex ambasciatore a Kiev: "No a feticismo della neutralità"

Claude Wild, fino a poco tempo fa ambasciatore svizzero a Kiev, ha espresso dubbi sul divieto di trasferire armi di fabbricazione svizzera all'Ucraina. La Confederazione - ha dichiarato - deve considerare i propri interessi di sicurezza. Il fatto che la Svizzera non possa far parte di un'alleanza militare o fornire direttamente armi è ben compreso in Ucraina, ha detto il 59enne lunedì durante la trasmissione "Talk täglich" su "Tele Züri". Il fatto che si blocchino le forniture indirette di armi è invece "molto difficile da spiegare" e "non abbiamo alcun interesse a diventare utili idioti di un aggressore".

"Ci si può anche chiedere se questo sia effettivamente nell'interesse della sicurezza della Svizzera", ha aggiunto il diplomatico. La neutralità non dovrebbe significare sostenere indirettamente l'aggressore. Ma questo è proprio ciò di cui la Svizzera è accusata. In ultima analisi, la neutralità deve servire i valori della Svizzera e la sua sicurezza, ha sostenuto Wild. Piuttosto, ha detto, è nell'interesse della sicurezza del Paese che l'Ucraina sia in grado di respingere l'aggressore. La Confederazione deve stare attenta a non cadere in un "feticismo della neutralità".

Materiale bellico svizzero utilizzato nella guerra in Ucraina

Telegiornale 23.03.2023, 20:00

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