I negoziati sul nucleare iraniano proseguono oggi, sabato, per il terzo giorno a Ginevra. Dopo l’arrivo del segretario di Stato statunitense John Kerry, c’è attesa per un eventuale accordo preliminare che segnerebbe una svolta dopo 10 anni di infruttuose trattative. Sulle rive del Lemano è presente il ministro degli esteri dell’Iran Javad Zarif ed il suo omologo russo Serghiei Lavrov. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza ONU (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia, Usa) più la Germania sono pure presenti ai massimi livelli con i loro capi della diplomazia; si è recata a Ginevra anche il capo della diplomazia dell’Unione europea Catherine Ashton;
Il ministro degli esteri di Parigi Laurent Fabius, nel corso di un’intervista radiofonica, si è mostrato prudente e ha affermato che al momento “non c’è alcuna certezza che si raggiunga un’intesa con Teheran sul suo programma nucleare”. Il membro dell’Esecutivo francese ha altresì dichiarato che “occorre tenere conto delle preoccupazioni di Israele”, che, per bocca del suo primo ministro Benyamin Netanyahu , ha espresso il suo totale dissenso sulla possibile intesa a Ginevra fra i 5 + 1 e la Repubblica islamica. Il capo della diplomazia britannica William Hague, ha dal canto suo spiegato che “si stanno facendo buoni progressi”, ma “ non è possibile dire se l’intesa sarà raggiunta alla fine della giornata.
ATS/LudoC.
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RG 12.30 - La corrispondenza di Emiliano Bos da Ginevra
RSI Info 09.11.2013, 14:21