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Turchia, a processo i golpisti del 1997

Per i circoli laici si tratta dell'ennesimo tentativo di islamizzare il paese

  • 2 settembre 2013, 16:22
  • 6 giugno 2023, 15:07
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Il processo divide la Turchia. Da una parte c'è chi si considera vittima del colpo di Stato e vuole giustizia, dall'altra chi, come nella foto, crede che il governo conservatore di Erdogan voglia islamizzare il paese

  • REUTERS

Si è aperto lunedì ad Ankara il processo ai presunti autori del colpo di stato militare che nel 1997 rovesciò il primo governo islamista.

Alla sbarra ci sono 103 persone. Unico assente il principale accusato ed ex capo di stato maggiore dell'esercito turco Hakki Karadayi, 81 anni, dispensato dalla comparizione per motivi di salute.

Il processo, nuovo capitolo della lotta ingaggiata dal governo islamista di Erdogan per eliminare i generali dalla sfera politica, è criticato dai circoli laici e dall'opposizione che denunciano il tentativo di islamizzare il paese.

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Il colpo di Stato militare di 16 anni fa è l'ultimo di quattro golpe compiuti dalle forze turche armate in meno di 40 anni per preservare la stabilità e la laicità della Turchia. Il 28 febbraio 1997 , dopo una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale - l' organismo nominato dall'esercito per sorvegliare l'esecutivo - il governo a guida islamica dell'ormai defunto premier Necmettin Erbakan fu spinto alle dimissioni dai militari. Non ci fu alcuno spargimento di sangue e per questo viene definito " golpe post-moderno ". Con l'ascesa del partito islamista di Erdogan, però, centinaia di alti ufficiali sono finiti in carcere, accusati di attentati al governo.

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