Svizzera

Alla Germania interessano anche i Leopard 1 della RUAG

La società svizzera li aveva acquistati nel 1996 in Italia, Rheinmetall li riparerebbe e manderebbe in Ucraina ma la SECO ha già detto di no

  • 4 marzo 2023, 13:25
  • 8 settembre 2023, 21:08
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RG 12.30 del 04.03.2023 La diretta di Gianluca Olgiati

RSI Svizzera 04.03.2023, 13:18

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Di: RG/pon

La Germania non ha chiesto alla Svizzera solo i Leopard 2 non più usati dall'esercito elvetico per sostituire i carri armati che Berlino e altre capitali europee hanno deciso di inviare in Ucraina. Si è interessata anche a un centinaio di Leopard 1 di proprietà della società di armamento RUAG. A rivelarlo sabato sono stati i giornali del gruppo Tamedia. Si tratta di panzer più vecchi, più leggeri, meno potenti e con una gittata di tiro inferiore, che non sono mai stati in dotazione alle truppe della Confederazione.

I veicoli di produzione germanica - da tempo fuori servizio - sarebbero stati acquistati dalla RUAG nel 2016 in Italia, dove si troverebbero ancora oggi, con l'intenzione di rivenderli interi o in singole parti. L'azienda tedesca Rheinmetall vorrebbe ora rimetterli in sesto per spedirli poi al fronte ucraino, secondo quanto dichiarato da una portavoce. Dalla Segreteria di Stato per l'economia, come per altre richieste di materiale bellico negli scorsi mesi, sarebbe però già arrivato un preavviso negativo per motivi legati alla neutralità.

La questione potrebbe far discutere prossimamente anche la politica federale. Già il Parlamento dovrà pronunciarsi sul caso dei Leopard 2, di cui Berna possiede 200 esemplari, 96 dei quali in disuso. Come detto questi non verrebbero mandati in Ucraina, ma sostituirebbero negli eserciti europei quelli concessi a Kiev. Il capo dell'esercito svizzero Thomas Süssli a SRF ha affermato che dal profilo militare la Svizzera ha ancora bisogno di ognuno di essi ma che la decisione "è una ponderazione di interessi politica" e che a una dozzina di carri si potrebbe rinunciare.

In un'intervista apparsa sempre sabato sui giornali di Tamedia, il professore di diritto internazionale ed europeo dell'Università di Zurigo Oliver Diggelmann esprime dubbi anche su questo tipo di operazione, per altro già respinta pure dai presidenti commissioni per la politica di sicurezza dei due rami del Parlamento. Anche così la Svizzera entrerebbe a far parte della catena di sostegno militare all'Ucraina, afferma l'esperto. L'invio dei Leopard 2 rafforzerebbe militarmente la Germania - oggi Stato non belligerante che sostiene però direttamente una delle parti in causa - e le darebbe nuovo spazio di manovra per aiutare l'Ucraina.

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