Svizzera

Bandiera a mezz'asta

Cordoglio soprattuto in Vallese per la morte di due svizzeri nell'attacco di Ouagadougou

  • 17.01.2016, 13:48
  • 07.06.2023, 16:47
Palazzo federale domenica

Palazzo federale domenica

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Bandiera svizzera a mezz'asta oggi (domenica) e domani su Palazzo federale in memoria delle due vittime elvetiche dell'attacco jihadista di venerdì e sabato a Ouagadougou. Lo ha annunciato su Twitter il portavoce del Governo, André Simonazzi.

C'è cordoglio soprattutto in Vallese e in seno al partito socialista svizzero per la morte di Jean-Noël Rey, 67 anni, e Georgie Lamon, 81. In Burkina Faso i due si erano recati per l'inaugurazione della mensa di una scuola finanziata da Yelen, associazione creata da Lamon. "È drammatico, avevano fatto molto per il paese", ha commentato il sindaco di Lens e nipote di Lamon, David Bagnoud.

Ex patron della Posta

Jean-Noël Rey nel 2007

Jean-Noël Rey nel 2007

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Era noto soprattutto il primo, dal 1990 al 1998 alla testa della Posta in un momento di cambiamenti dopo la separazione da Swisscom, prima di essere costretto alle dimissioni e del processo per amministrazione infedele, al termine del quale venne assolto. Già consulente personale del consigliere federale Otto Stich, nel 2003
Rey era stato eletto in Consiglio nazionale, ma quattro anni dopo non era stato riconfermato. Accanto all'attività umanitaria, siedeva ancora in diversi consigli di amministrazione e presiedeva la Camera di commercio Svizzera-Francia.

Una vita per gli altri

Lamon aveva invece consacrato la sua vita agli altri. Dal pensionamento, si era molto impegnato nella conservazione del patrimonio locale, ma era anche presidente dell'Associazione svizzera di aiuto agli handicappati mentali. Ex granconsigliere (dal 1989 al 2001) e presidente della società editrice dell'organo del PS vallesano, aveva scritto diverse opere storiche. La sua attività in Burkina risaliva agli anni '90, quando aveva lanciato un progetto di alfabetizzazione.

Le vittime svizzere del terrorismo

Rey e Lamon non sono le prime vittime svizzere del terrorismo islamico. L'attacco più sanguinoso rimane il primo, nel 1997 a Luxor, in Egitto: morirono 36 cittadini elvetici. Due svizzeri morirono negli attacchi dell'11 settembre 2001, tre l'anno seguente a Bali, in Indonesia. Come non ricordare, inoltre, la bomba in un locale di Marrakech nel 2011: persero la vita sul colpo i ticinesi Corrado Mondada e André Da Costa e una settimana dopo in ospedale a Zurigo Cristina Caccia.

pon/RG/ATS

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