Svizzera

I confini che si spostano

Lungo il Reno è stata ridefinita la linea di confine tra Svizzera e Germania - Ecco altri casi del passato in cui il Paese ha cambiato forma

  • 10 giugno 2023, 06:54
  • 24 giugno 2023, 08:49

Dal Notiziario della 01.00 del 10.06.23

RSI Svizzera 10.06.2023, 06:53

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Di: Arianna Bruschi e Patrick Stopper

La Svizzera è diventata un po’ più piccola. Si fa per dire, anche se in effetti negli scorsi giorni su un ponte pedonale di legno lungo 203 metri e che unisce l'argoviese Stein alla tedesca Bad Säckingen è stato indicato il punto in cui passerà la nuova linea di confine. Una linea che, a seguito di una ridefinizione avviata nel 2018, è stata spostata di 8 metri e 20 centimetri verso la Svizzera. Arrivando da Stein si raggiungerà quindi la Germania camminando un po' meno.

La Svizzera, comunque, non perde territorio, come assicura alla RSI Alain Wicht, responsabile per il confine nazionale in seno a Swisstopo. La ridefinizione del confine lungo il Reno riguarda infatti un tratto di 109 chilometri: “In determinati punti c’è stata una perdita, in altri un guadagno” precisa.

Il ponte di legno sul Reno tra Svizzera e Germania

Il ponte di legno sul Reno tra Svizzera e Germania

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Ma come mai si è resa necessaria tale operazione? Sinora il confine correva lungo il cosiddetto talweg, cioè una linea che unisce i punti più profondi del corso d’acqua. Si tratta però di una linea che cambia continuamente a causa della corrente. “La nuova misurazione tiene ora conto del centro del fiume” spiega ancora Wicht.

La ridefinizione del confine è adesso riconosciuta dal punto di vista tecnico. Sono però necessari ancora anni finché Germania e Svizzera concludano un accordo.

Il rifugio tra Svizzera e Italia

Una situazione analoga si riscontra anche tra Svizzera e Italia, con l’esempio di una capanna situata sopra Zermatt, in territorio italiano. Si tratta del Rifugio Guide del Cervino, che a causa dello scioglimento dei ghiacciai tecnicamente ora si troverebbe in Svizzera.

Qui la questione riguarda lo spartiacque, che per definizione costituisce il confine tra i due Paesi. Spartiacque che si può trovare anche su campi di neve o ghiacciai, come in questo caso. E che quindi può cambiare con lo scioglimento di questi ultimi.

Le discussioni per la ridefinizione della frontiera in questione sono in corso da anni. Una soluzione è stata discussa all'inizio dello scorso maggio in seno alla Commissione per il confine nazionale tra la Svizzera e l'Italia riunita a Berna e si è giunti alla stesura di un accordo, che dovrà essere approvato. Si tratterebbe di un compromesso, come riferito a gennaio dalla SonntagsZeitung, secondo cui il nuovo confine passerà attorno al rifugio, lasciandolo fuori dal territorio elvetico.

Lo spartiacque che si sposta con lo scioglimento del ghiacciaio

Lo spartiacque che si sposta con lo scioglimento del ghiacciaio

  • Swisstopo

Tra cambiamenti climatici, dighe e aeroporti

Questi esempi sono solo alcuni dei molti casi simili che si contano nel corso degli anni. Con lo scioglimento dei ghiacciai e i cambiamenti subiti dai ruscelli e dai fiumi i confini mutano quando c’è un cambiamento significativo.

Ma questi non sono gli unici frangenti in cui ciò può accadere: anche l’uomo con le sue costruzioni può cambiare i confini. Degli esempi, come ci racconta Wicht, sono quelli del confine a Ginevra-Cointrin e delle dighe d’Emosson (Vallese) e della Val di Lei (Grigioni).

Ginevra-Cointrin

Ginevra-Cointrin

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Diga d'Emosson

Diga d'Emosson

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Diga Val di Lei

Diga Val di Lei

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Nel primo caso, la ridefinizione della frontiera nazionale tra Svizzera e Francia è dovuta alla realizzazione della pista d’atterraggio per l’aeroporto di Ginevra. Negli altri due, invece, essa è dovuta alla creazione degli sbarramenti e alla conseguente formazione di laghi artificiali.

Confini mobili

Svizzera e dintorni 05.01.2017, 20:40

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