Svizzera

Internamento possibile per gli assassini minorenni

La proposta accolta dal Consiglio degli Stati per chi ha compiuto i 16 anni - Il Nazionale deve ancora esprimersi

  • 15.06.2023, 12:57
  • 24.06.2023, 09:03
01:45

RG 12.30 del 15.06.2023 La corrispondenza di Anna Maria Nunzi

RSI Info 15.06.2023, 12:34

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Di: ATS/pon 

Gli assassini di età compresa fra i 16 e i 18 anni devono poter essere internati come gli adulti, per evitare che alla scadenza della pena (quattro anni al massimo nell'ordinamento per i minorenni) vengano rilasciati quando sono ancora ritenuti pericolosi per la società. È quanto prevede una modifica del codice penale che ha superato oggi, giovedì, l'ostacolo del Consiglio degli Stati e che deve ancora passare all'esame del Nazionale.

Il progetto governativo è frutto di una mozione di Andrea Caroni (PLR/AR). La proposta era stata edulcorata dopo la procedura di consultazione, restringendo il suo campo di applicazione all'assassinio e solo ad autori di 16 anni compiuti.

La Camera dei cantoni si era già espressa sull'entrata in materia in marzo, al termine di un'intensa discussione, ma solo ora è entrata nei dettagli. Già tre mesi fa il promotore della proposta aveva evidenziato la disparità di trattamento fra chi uccide a 17 anni e mezzo e chi lo fa appena raggiunti i 18 e rischia quindi di trascorrere un tempo molto più lungo dietro le sbarre.

Nonostante le critiche sollevate, i diritti fondamentali saranno rispettati, ha assicurato oggi in aula la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, Elisabeth Baume-Schneider. Si sono opposti in particolare la sinistra e il centrista vallesano Beat Rieder. Per i contrari, fra l'altro, i casi che rientrano nel campo di applicazione di questa modifica sono estremamente rari. Nell'ultimo ventennio in Svizzera sono state pronunciate solo una dozzina di condanne per assassinio ai danni di minorenni.

Nel corso dell'esame particolareggiato del disegno di legge, che comprende anche altre disposizioni, i senatori hanno abbandonato l'idea di aumentare la frequenza di revisione dell'internamento a tre anni. Hanno poi approvato la disposizione che proibisce congedi non accompagnati a chi è sottoposto a internamento o a una pena detentiva.

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